Lauren S. Hissrich è la donna a capo del progetto The Witcher. In una lunga intervista a EW, conferma alcuni aspetti dello show e ne rivela altri.
Il mondo fantasy di The Witcher sta per affacciarsi all’attenzione degli appassionati di serie TV, dopo aver incantato milioni di videogiocatori e lettori.
La serie si propone come una sorta di Game of Thrones marcato Netflix, e la rete conta molto su questa produzione in 8 episodi di cui si vocifera abbia già dato l’Ok per altre 2 stagioni.
Basato sul ciclo di romanzi dello scrittore polacco Andrzej Sapkowskj composto da ben 8 libri, The Witcher segue le vicende di uno Strigo (Henry Cavill), Yennfer (Anya Chalotra), una potente maga e Ciri (Freya Allan) figlia adottiva dello strigo, in un mondo nel quale la distinzione fra bene e male, fra mostruosità e umanità non è mai così netta.
Lauren S. Hissrich è stata messa a capo del progetto da Netflix. Ecco alcuni interessanti spunti tratti da un’intervista fatta a Entertainment Weekly a poche ore dal panel Netflix dedicato a The Witcher all’SDCC.
Innanzitutto la Hissrich tiene a sottolineare che la serie The Witcher sarà ispirata esclusivamente dai libri, ponendo fine a tutte le voci, sempre meno diffuse, che volevano un qualche collegamento con i videogiochi.
Non stiamo adattando i videogiochi, è un adattamento diretto dei libri. Il che è fantastico dato che i videogiochi sono un adattamento dei libri. Essi sono andati in una direzione, noi possiamo andare in un’altra.
La serie si concentrerà sui 3 personaggi principali che tolta la parte fantasy, i mostri, la violenza e il sesso, emergono come una famiglia spezzata e disunita che non vuole ammettere che ognuno di loro ha bisogno dell’altro.
Nel mondo di The Witcher non esistono buoni o cattivi assoluti e l’interazione fra mostri e umani è molto varia e importante. La Hissrich sottolinea che la serie esplorerà varie scale di grigio di personaggi per cui simpatizzi all’inizio, potresti poi odiarli e viceversa.
Si parla anche del protagonista, Henry Cavill. La Hissrich racconta che l’attore, che ha letto tutti i libri e giocato tutti i videogiochi, si propose fin da subito per il ruolo di Witcher, ma lei successivamente fece il cast con altri 207 potenziali attori per il ruolo, poi richiamò Cavill e la storia la conosciamo tutti.
Cavill ha dato una sua interpretazione particolare di the Witcher, a mixando fra parte parlata e parte recitata e riuscendo a comunicare con grande abilità gli stati d’animo di un personaggio che nei libri è quasi sempre pensieroso e di poche parole, cosa che però televisivamente non era possibile.
Lauren S. Hissrich torna anche sulle polemiche realtive al cast e in particolare su Ciri, affermando che Freya Allan è la miglior scelta possibile e che si integra perfettamente con il personaggio principale con cui a volte si fronteggia con molta enfasi nella serie.
In generale per The Witcher e per Netflix non era possibile accontentare tutti quindi qualche scontento l’avrebbero comunque trovato, ma polemiche a parte, la produzione si è concentrata sulle scelte più adatte a quello che si doveva rappresentare.
Relativamente al target della serie, la Hissrich ribadisce che sarà una serie molto adulta con scene di violenza e sesso ma che saranno comunque non fini a se stesse ma funzionali alla storia che si vuole raccontare.
La correlazione fra mostri e le vicende che si raccontano, è un altro elemento importante sottolineato dalla Showrunner nell’intervista. Le loro vicende si collegano in modo sorprendente con certe realtà che stiamo vivendo nel mondo e questo è un aspetto molto interessante anche secondo noi.
Ringraziamo per il supporto The Witcher series Italia